Questa settimana vi propongo un racconto un pò vecchio, un piccolo divertissement su fate e elfi. Ispirato, come tanti altri, dalle graphic novel di Neil Gaiman. Non ho molto da dire su quello che leggerete, però come al solito spero che lo troviate di vostro gradimento e di avervi qui anche la prossima settimana. Buona lettura.
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Permesso - un piccola testa fa capolino da dietro lo stipite
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Vieni, Puck, cosa c'è amico mio, hai qualche nuova storia da
raccontarmi?
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No, vedi, è che sto partendo - il piccolo folletto si pone davanti
alla soglia - vedi devo tornare di là, qui non posso più restare
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Perché no ? Non stai bene con me? Non ti ho trattato bene forse? O
forse ti ho offeso in qualche modo che non conosco, aspetta ho
capito, è per quella storia su tuo nonno che non volevi che
pubblicassi.
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No, no, il problema non è questo, è che ormai qui non c'è più
posto per me. Quando abbiamo iniziato la nostra "relazione"
te lo dissi, io ho bisogno di creatività, e ormai il mondo è pieno
di banalità. La forza che mi sostiene si va affievolendo giorno dopo
giorno, e io non ce la faccio più.
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Ma non ce l'avevamo fatta? Le storie che mi hai raccontato non hanno
avuto effetto? Il nostro nuovo libro è un best seller, lo leggeranno
a milioni e...
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E poi finirà li, insieme a tanti altri best seller su qualche
scaffale in bella mostra. No, non è abbastanza. Anche se legge le
nostre storie, la gente lo fa’ passivamente, senza voglia, senza
amore. E poi non inizia a sognare, non sanno più sognare, e ciò è
triste.
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Si però.... Vuoi dire che non ce l'abbiamo fatta, che non tornerete.
Mi dispiace tanto. Sai ci tenevo tanto a vedere la corte dei Sidhe,
la regina delle fate, e tutti i tuoi parenti e amici. E poi avrei
voluto rivedere ...
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Lady Cybelline, lo so, anche lei l'avrebbe voluto. Ah, ormai non sarà
più possibile. I sogni degli uomini sono diventati banali,
ripetitivi, vogliono tutti le stesse cose, hanno tutti gli stessi
stimoli, sono tutti uguali. Guardali, non pensano altro che ai soldi,
al sesso, al potere, e non per migliorare o godere solo perché lo
fanno tutti, tutti!
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Suvvia mio piccolo Puck, non tutti gli uomini sono cosi, guarda
alcuni dei miei amici, o ascolta qualche cantante di quelli meno
conosciuti, molti hanno idee rivoluzionarie, non banali. Molti
riescono ancora a sognare, a gioire, a godere. Non tutti cercano le
cose che hai detto, conosco due persone che stanno insieme e fra di
loro non c'è sesso, solo amore. E poi conosco persone capaci ancora
di creare canzoni, quadri, sculture. Non tutti sono sterili e vuoti
dentro, molti sanno ancora sognare.
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Molti, ma non abbastanza. No, non siete abbastanza. Quanti sognatori
pensi che esistano, quanti sognatori veri. Guardati intorno, quante
volte una canzone te ne ricorda un altra, e quante volte un quadro è
simile a un altro? E' vero, i sognatori ci sono, ma non sono molti,
almeno non sono abbastanza. No, è ora che io vada, saluterò sua
maestà per te, e porterò i tuoi omaggi a lady Cybelline.
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Puck, non posso proprio fare niente per convincerti a restare?
Iniziamo un nuovo libro dai, o magari facciamo un altro viaggio in
Irlanda, che ne dici? Ti prego, tu stesso mi hai detto che quando
l'ultimo di voi andrà via, la banalità avrà vinto. Puck, io non
voglio che la banalità vinca, stiamo lottando da troppo tempo per
fermarla. Te ne prego resta.
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Troppo tempo? Per me sono attimi, per te anni. No, il tempo è
finito, gli uomini hanno dato i loro sogni in cambio di cose futili.
Sarà triste, davvero, mi dispiace solo che tu devi rimanere qui,
farei il possibile per portarti con me, ma sai che è impossibile -
una piccola lacrima riga il viso del folletto.
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Si lo so, se venissi di là potrei tracciare la strada per la
banalità e la corte dei Sidhe non vuole correre il rischio.
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Peccato, gli uomini mi stavano simpatici, l'unica cosa che odiavo era
il loro modo di trattare Gaia, cioè scusa, madre Terra. E poi
adoravo quegli animali pelosi che voi chiamate cani, certo che se
loro fossero intelligenti potrei insegnargli a sognare. E poi mi
mancheranno i bambini, sono cosi teneri e paffuti.
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I bambini, già, forse è stato li il nostro errore, noi abbiamo
cercato di far sognare gli adulti, invece dovevamo far sognare i
bambini. Non dovevamo scrivere per gli adulti, ma per loro, loro un
giorno diventeranno adulti e continueranno a sognare, e forse allora.
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Cosa credi che in passato non ci abbia già pensato, il problema è
che poi i bambini diventano adulti e la banalità li perverte. Uccide
i loro sogni e li rende suoi schiavi. Inoltre la banalità inizia fin
da piccoli a tentare i bambini, e lo fa’ con quella scatola che ti
piace tanto, la televisiana.
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Televisione Puck. E' vero, i bambini di oggi non leggono più proprio
a causa della TV, e la TV è controllata dalla banalità. Però, un
modo dev'esserci. Dev'esserci per forza.
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No amico mio, non c'è, ormai non c'è più.
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Allora vai via, se anche in te la speranza è morta non c'è proprio
più nulla da fare. E' triste lo sai, e non parlo solo del fatto che
tu te ne vada, per quello mi sanguina il cuore. Sono triste perché
ormai il mondo è arido e freddo, e lo sarà fino alla fine del
tempo.
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Addio allora, addio per sempre.
La
luce fioca attraversa il cielo nuvoloso, mentre Puck si rilassa sotto
un olmo. Un Sidhe, lord Cumbrion gli si avvicina in silenzio.
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Allora, la tua missione è terminata?
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Si mio signore, e adesso inizia la sua, per anni gli ho raccontato
del nostro mondo, della nostra gente, e per anni lui ha scritto di
noi. Ora però dovevo lasciarlo, è ora che voli con le sue ali. Se
fossi rimasto con lui non sarebbe mai cresciuto, io gli ho mostrato
la via fino a un certo punto, ora tocca a lui percorrerla.
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Sento che sei triste, perché?
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Mi sembra di averlo tradito, si è vero, dovevo risvegliare in lui il
desiderio, la fantasia, ma cosi è stato penoso.
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Ma necessario mio caro amico. Guardalo - il Sidhe fa’ apparire una
sfera di luce, e all'interno Puck vede il suo amico intento a
scrivere - è la prima volta che scrive senza di te, e lo fa’ nella
speranza che un giorno tu possa tornare, e noi con te. Il vostro
distacco era necessario per accendere quel fuoco che ora divampa, e
che un giorno sarà il nostro faro per tornare da Gaia.
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Lo spero mio signore lo spero proprio.
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Fai bene a farlo, ormai è l'unica cosa che è rimasta a noi e alla
Terra. La speranza.
E
verrà il giorno in cui i cancelli del mondo della luce fioca
cadranno, e la corte delle fate tornerà da noi. Insieme ci sederemo
intorno ai fuochi per ridere e cantare. Un giorno Puck tornerà da
me, insieme creeremo nuove storie e cacceremo per sempre la banalità
dal mondo. L'importante per riuscirci è continuare a sognare, e non
abbandonare mai i propri sogni. Sento già che il muro della realtà
si sgretola, e attraverso le crepe traspare la luce fioca del loro
mondo. Il tempo dell'uomo è alla fine, presto tornerà il tempo del
sogno.
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