Come tanti in Italia,
anch'io seguo le avventure del personaggio di Camilleri nelle sue
varie incarnazioni televisive, vecchio, giovane, repliche. Faccio
presente però di non aver mai letto nemmeno uno dei libri del suo
creatore, ne ho sfogliato distrattamente qualche pagina, ma nulla di
più. Però, dopo anni a seguire le avventure di Montalbano, del
dott. Augello, di Fazio, del dott. Pasquano e dell'idolo delle folle
Catarella; posso affermare senza ombra di dubbio che sono di una noia
mortale.
Il buon Paolo Caiazzo, noto
comico napoletano (Cardamone per chi lo conosce solo da Made in Sud),
in uno spettacolo con Ciro Villano, diceva che il commissario
Montalbano è il miglior contraccettivo che c'è sul mercato, perché
è economico e “fa addurmi tutt' cos” (fa addormentare tutto il
corpo).
In effetti le puntate del buon commissario sono soporifere,
ma non tanto per le storie in se per se, quella sono avvincenti fino
ad un certo punto, ma per la lunghezza estenuante degli episodi e per
le scene ripetute all'infinito. Però, dopo anni di
frequentazione televisiva, ho capito che le puntate di Montalbano
seguono questo schema:
1) Montalbano dorme, da
solo, e viene svegliato perché c'è un delitto, all'80% è un
omicidio, negli altri casi un furto o un effrazione. Per fare la cosa
più divertente fanno chiamare Catarella, per renderla tragica fanno
chiamare a Fazio.
2) Montalbano inizia le
indagini, conosce la signorina di bella presenza di turno, e la
soffia all'infoiatissimo Mimì Augello.
3) Montalbano va a mangiare
2 o 3 volte durante l'episodio, non un mordi e fuggi, ma pranzi
simili a quelli di un matrimonio. Sempre a base di pesce e
rigorosamente in un ristorante in riva al mare, una sola volta andò
in un ristorante che non era in riva al mare e si rovinò la cena
4) Campi lunghi di
Montalbano che guarda il mare, campi lunghi della spiaggia di Vigata
o di Marinella (la frazione dove vive Montalbano), campi lunghi della
desolata campagna siciliane, primi piani di piante di fichi d'india,
caprette al pascolo, e contadini che hanno casette in mezzo al nulla.
Certe volte sembra che stanno per uscire pure gli indiani e i cowboy, ma non succede mai.
5) Montalbano si fa una
rimestata fra le lenzuola con la signorina di turno (non sempre ma
molto spesso). E non importa se lui sia da secoli fidanzato Livia, la
sua segalina zita. Occhio non vede, cuore non duole. Nota bene, se
per caso Livia accenna un minimo a delle frequentazioni maschili, a
Montalbano gli prudono le corna e inizia a fare il siciliano
geloso.
6) Si parla di mafia, specie delle famiglie storiche
di Vigata (corrispondente Camilleriano di Porto Empedocle): i Cuffaro
e i Sinagra. Però nel 99% delle volte, i colpevoli di Montalbano o
non sono mafiosi, o sono picciotti di basso grado. La stessa mafia
viene trattata con una certa devozioni nei racconti di Montalbano,
non è la camorra cattiva e sparalesta di Gomorra (la serie TV), ma è
una cosa evanescente, che si nomina, ci si scontra, ma non si
combatte direttamente. C'è una sorta di riserbo ad approfondire la
questione, si preferisce accennarla solamente. Anzi, in alcune
puntate Montalbano va proprio dall'anziano boss dei Sinagra a chiedere
consigli e informazioni, trattandolo con una certa deferenza.
7) Si risolve il caso negli
ultimi dieci minuti dell'episodio, magari con un azzardo del buon
commissario, qualcosa che di sicuro gli farà fare un battibecco col
questore del momento.
Cosi a chiunque, dopo due ore e quarantacinque di campi lunghi, mangiate faraoniche, mare e sole, gli prende l'abbiocco e dorme, poi si sveglia sulle note finali dicendo: “e che ca..... è finito Montalbano!”. Cosi il giorno dopo deve controllare su internet com'è andato a finire.
Cosi a chiunque, dopo due ore e quarantacinque di campi lunghi, mangiate faraoniche, mare e sole, gli prende l'abbiocco e dorme, poi si sveglia sulle note finali dicendo: “e che ca..... è finito Montalbano!”. Cosi il giorno dopo deve controllare su internet com'è andato a finire.
Con questo non voglio dire che
Montalbano sia brutto, al contrario, è un ottimo sceneggiato, ben
fatto, intrigante, ma lungo, molto lungo. E poi la Rai ha preso il
vizio che prima fanno una puntata nuova, poi replicano due vecchie,
tanto chi lo guarda si addormenta e mica se accorgono.
Devo dire che con la Rai
sono da tempo arrabbiato, in quanto ogni bella serie che hanno la
spostano a orari assurdi; come ad esempio The Blacklist o il Dottor
Who (Peter Capaldi), costringendomi a dei tour de force per poterle
vedere. Ha fatto lo stesso con una delle serie che reputo fra le più
divertenti degli ultimi tempi: Limitless. Ora, grazie al commissario
Montalbano, posso finalmente vederla. Infatti RAI 2 l'ha spostata
dalla domenica sera in seconda serata, al lunedì sera in terza
serata, praticamente alle 23.00. Cosi, ora inizio a vedere
Montalbano, mi addormento, e mi sveglio giusto giusto per cambiare
canale e guardarmi Limitless. Grazie commissario.