Impegno - Là, dove finisce il desiderio. Eros o Amore?

Premessa: quello che segue è un impegno: anni fa facevo parte di un associazione di volontariato, ma se seguite il mio blog già lo sapete, e oltre al volontariato attivo facevamo momenti di gruppo. Per seguire una sorta di tema della settimana, in ogni riunione leggevamo un impegno e durante la settimana cercavamo di viverlo il più possibile per commentarlo alla riunione successiva. Questo e i successivi sono quelli scritti da me. Spero vi piaccia, ma più che altro faccia riflettere qualcuno di voi.




Alzi la mano chi fra di noi non è mai stato spinto dal desiderio, o meglio, dal desiderio di tipo sessuale. Chi fra di noi non è mai stato attirato dalle forme provocanti o statuarie del sesso opposto, chi non ha mai girato la testa verso un membro molto attraente del sesso opposto (o del proprio, perché no?). Chi fra di noi non ha mai sentito l’attrazione fisica verso un'altra persona solo perché era bella. C’è uno sketch di un’attrice italiana, Lella costa, in cui lei parla di un amico, e ne fa l’elogio delle sue virtù. Si chiede perché non si è innamorata di lui, in quanto lui è intelligente, sensibile, un buon ascoltatore, simpatico, e c’è sempre nei suoi momenti di bisogno, offrendole la sua spalla per piangere. Perché non si è innamorata di lui, ma del suo infame fidanzato, egoista e maschilista, che non fa altro che farla soffrire?
La risposta è semplice e laconica: perché l’infame è bello.
Poi lei chiede al cielo di esserlo per almeno una volta: bella. Non intelligente, affascinante, divertente, simpatica o intrigante. Lei vuole essere almeno una volta bella, veramente bella. Bella da far girare la testa, bella che chiunque si giri a guardarla, cosi bella che quando entra in una stanza gli sguardi siano o d’ammirazione o d’invidia per la sua bellezza, e che il tempo si congeli per un secondo perché tutti la guardano. Cosi bella da mozzare il fiato. Confessiamocelo, almeno una volta nella nostra vita avremo voluto esserlo, solo belli, ma belli veramente. E almeno una volta nella nostra vita, avremo voluto che il nostro partner fosse bello, veramente bello. Quante volte abbiamo desiderato una persona solo perché aveva un fisico da mozzare il fiato, due labbra sensuali, e due occhi come il ghiaccio. Quante volte, provocati da forme invoglianti, abbiamo sentito il desiderio di metterci le mani sopra, di accarezzarle, di stringerle e di possederle. Tante volte ci siamo messi a fantasticare come sarebbe andare a letto con Sabrina Ferilli, o con Raul Bova. E rigirarci una, dieci, cento volte il loro corpo fra le nostre mani, sotto la nostra bocca. Non dobbiamo essere ipocriti, l’eros è un elemento fondamentale del nostro essere umani. Fondamentalmente siamo animali, siamo sempre spinti alla base dai nostri istinti, e uno degli istinti più importanti è quello della riproduzione, della continuazione della specie. Solo i guru più importanti, o qualche santo, ne sono immuni, ma noi comuni mortali siamo suoi schiavi. Non possiamo farci niente, è codificato nel nostro DNA, scorre nelle nostre vene insieme al nostro sangue, il desiderio erotico è una componente fondamentale dell’essere umani. Gli ormoni, i maledetti ormoni che ci tediano dalla adolescenza, sono sempre in fermento, ci spingono sempre a cercare l’altro, a bramarlo, a desiderarlo. E non c’è nulla d’osceno o di sbagliato, è la natura. Quante relazioni sono nate solo dal desiderio, quando due persone si sono semplicemente piaciute fisicamente, e hanno deciso che questo gli bastava. Ma come sono nate, cosi sono finite. A volte basta una notte, altre volte una settimana, al massimo un mese. Ma tutte sono destinate a naufragare, siamo si animali, ma animali che pensano, che immaginano e, cosa più tremenda, che si annoiano facilmente. Un volta appagato, il desiderio smette di esistere, e ci ritroviamo con una persona che non conosciamo affatto. Chi è lei o lui, cosa gli piace? Cosa legge? Cosa mangia? Come si muove? Magari ci ritroviamo di fronte una persona sconosciuta, che conoscendola meglio non avremo neanche preso in considerazione. L’essere umano è l’animale più strano di tutti, tende a scambiare l’eros con quello che è il vero amore, lo confonde, lo imbelletta, e poi capisce che ha sbagliato tutto, piangendo sul latte versato. E cerca, cerca sempre, finché un giorno non incontra l’altra persona, che magari non gli piacerà per niente fisicamente, ma che scoprirà di amare più di se stesso. Allora la corteggerà, la attirerà a se, e (se è fortunato/a) la conquisterà. In quel momento scoprirà che l’altra/o è tutto ciò che cercava, e non ne può più fare a meno. Capirà che oltre al desiderio fisico, ce né un altro più forte, quello della comunione con un'altra anima. Ne "Il simposio", Platone dice che all'inizio dei tempi l’uomo era un essere perfetto, venne poi diviso dalle divinità in due metà, ed ogni metà continua a cercare l’altra per ricostruire quella perfezione. Certo però, che l’essere umano, una volta che ha trovato l’altra metà, tende anche a dimenticarsi del desiderio. Troppo spesso le “coppie perfette” tendono a sciogliersi proprio perché il fuoco della passione non è ravvivato, saremo anche la meta di un mezzo, ma nulla rimane attaccato se non c’è una colla abbastanza buona. La cosa migliore è tenere sempre vivo il fuoco del desiderio, anche quando la coppia è formata e perfetta, cercare di non far mai subentrare la noia o la routine, perché come detto sopra, l’uomo è uno dei pochi animali al mondo capace di annoiarsi.

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