La testa fra le nuvole


Ho l'arroganza di definirmi uno scrittore, arroganza perché mi ci definisco io e non gli altri; anche se credo di essere un creativo in realtà, ma questo è un problema più serio che magari affronterò in un altro momento.
Dicevo ho l'arroganza di definirmi scrittore, e in quanto tale credo di essere autore di efferati delitti nei confronti dei personaggi che creo, questo perché ne ho creati tanti, molti di più di quelli che ho pubblicato sulla mia pagina di Deviantart. E non parlo solo dei protagonisti e comparse dei racconti, ma anche di personaggi e scenari per giochi di ruolo, di idee per fumetti mai realizzati, addirittura un abbozzo di commedia quando mi venne la balzana idea di scrivere per il teatro. Di solito le persone hanno un mondo dentro di loro, sconosciuto ai più, io, come tutti gli scrittori credo, ho un universo con le varie realtà alternative e anche i cross over a volte.
Un esempio per tutti, qualche settimana fa' stavo sistemando i miei file, in vista di una probabile formattazione del PC (mai avvenuta tra l'altro), e fra varie cose ho trovato una cartella con su un titolo "l'anello di re Salomone". Mi ricordavo che "l'anello" era il nome di un romanzo modern fantasy, o come si chiama, che provai a scrivere qualche anno fa ( 13 forse ?!?), e ricordavo di averne scritto 5 o 6 capitoli, nulla di più. In realtà sono una trentina, credo (dovrei ricontrollare). Pagine e pagine di accadimenti, personaggi, studi sugli stessi e note varie, morti, nascite, distruzioni. Insomma un piccolo mondo in cui ruotano circa 6 o 7 personaggi principali, più tutti gli antagonisti e comparse. Ed io me ne ero quasi del tutto dimenticato, anche rileggendole ora non riesco proprio a ricordarmi dove stavo andando a parare con la trama. Vuoto. Nero. E sti poveri disgraziati stanno là, ad aspettare che la loro storia finisca. Stessa cosa dicasi per uno scritto semiautobiografico, chiamato "L'associazione", un finto poliziesco, che in realtà doveva essere tutt'altro. 15 e più capitoli, senza fine, messi la sull'hard disk in attesa eterna di soluzione del giallo/mistero/intrigo romantico.
E fossero solo loro due, magari, ho ritrovato un vecchio blocco di appunti, una specie di quaderno ad anelli come andavano in voga qualche anno fa, ora le scuole vogliono i quadernoni, almeno le elementari. L'ho ripescato perché il mio secondogenito voleva qualcosa su cui scrivere, lamentandosi di aver perso un suo quadernino. Cosi, lo abbiamo ripescato negli anfratti del nostro garage, e gliel'ho dato. La meraviglia quando si è aperto, è stata che era pieno zeppo di appunti, schizzi, mappe, la maggior parte per Cyberpunk 2.0.2.0. (la scimmia del momento), ma anche per Dungeons & Dragons, e altre cose strane che non sapevo se sarebbero diventati racconti, scenari o avventure.
E' come se la mia "produzione letteraria" sia solo la punta di un enorme iceberg sommerso, fatto di parole, pensieri e idee. E la cosa peggiore che molte sono finite in un sorta di limbo dimenticato dal tempo.
La cosa che mi fa più arrabbiare però, è che fra tutta questa roba dimenticata, non riesco a trovare un racconto che ricordo benissimo, ma non so dove l'ho messo.
Quindi, per ritornare al titolo del post, molte volte incontro persone che dicono che mi hanno salutato e io non gli ho risposto, ma non l'ho faccio per cattiveria, è che ho la cosi detta "testa fra le nuvole". Ma non perché non stia pensando a nulla, al contrario, sto pensando a qualcosa. Magari neanche a livello conscio, ma a un livello più profondo, più intimista. Nella mia testa si stanno combattendo scontri epocali, distruzioni di massa, nascono e muoiono grandi eroi e si creano epiche saghe. Però nel giro di un secondo, mi distraggo e penso ad altro. E' la creatura dall'altra parte del foglio, quella di Leo Ortolani, che genera figli nella nostra testa, come incubatrici viventi di universi in espansione.
La cosa peggiore è che poi solo il 50% o più di queste idee verranno ricordate, vergate su foglio o su Word, e che una minor parte ancora vedrà una sua realizzazione definitiva e lotterà per vedere la luce. Tanti altri mondi, tante altre storie, rimarranno invece in qualche sorta di deposito mnemonico che non verrà mai aperto ... purtroppo

Commenti